Se ne parla. Di continuo sui giornali, sulle riviste, in TV e sui magazine vari tutti affrontano l’argomento della Chirurgia plastica ed estetica: è ammaliante e attuale, e d’altronde la bellezza suscita interesse. Sempre. Titoli seducenti e risultati venduti come miracolosi. Ogni giorno vediamo sui social venditori improvvisati e medici impresentabili parlare di bellezza e di armonia. Io sento di dover fare chiarezza ma gli argomenti da trattare sono davvero tanti e per questo motivo ci concentreremo sulle 7 credenze che più di altre sono entrate a far parte dell’immaginario collettivo.
Tra mito e realtà: facciamo chiarezza!
Le protesi scoppiano se prendo un aereo?
Questa rappresenta una delle domande più frequenti che mi hanno rivolto le mie pazienti. Retaggio di una notizia passata, dove girava il chiacchiericcio che a una giovane e ingenua donna di spettacolo le fosse capitato uno spiacevole incidente in volo: sottoposta a una mastoplastica additiva pare che i seni le fossero scoppiati in volo. Niente di più falso. Una notizia che ha quasi il gusto della mitologia ma che di credibilità scientifica non ha davvero nulla. Se così fosse ogni volo dovrebbe essere un tric e trac. Prima di ottenere l’approvazione alla commercializzazione, le protesi mammarie subiscono dei test di forza e resistenza davvero complessi. Tra l’altro le case produttrici di protesi forniscono una garanzia a vita delle protesi stesse a ragione veduta del fatto che il prodotto è resistente e sicuro.
Ho letto che togliere i tamponi fa così male che si sviene dal dolore. È vero?
No. Anche questa notizia ha del leggendario. In passato venivano usate delle garze che, imbevute di soluzione fisiologica, venivano arrotolate con cura e usate per tamponare le narici al termine dell’intervento stesso. Al controllo, dopo diversi giorni, risultavano completamente asciutte e intrise di sangue coagulato e crosticine e quando venivano rimossi, il dolore era davvero insopportabile. Oggi abbiamo l’eleganza e l’entusiasmo di usare materiali avanzati in sala operatoria che ci danno diversi vantaggi nonché un maggior confort per il paziente. Nel caso dei tamponi usiamo dei materiali che non si asciugano al contatto con l’aria e la loro rimozione è sempre agevole e veloce.
Se faccio la liposuzione non ho più la cellulite e l’aspetto a buccia d’arancia
Non è vero. La liposuzione è un intervento chirurgico che serve per ridurre il pannicolo adiposo presente in alcune aree non per eliminare la cellulite che invece rappresenta un’infiammazione del tessuto adiposo. È evidente che riducendo la quota di grasso riduco il centimetro della regione anatomica, e di conseguenza potrei vedere meno l’aspetto a buccia di arancia, ma non è l’indicazione corretta. Le panniculopatie vanno studiate per bene. È necessario fare una diagnosi corretta delle cause che portano a quella determinata patologia. Solo cosi si può affrontare il problema e dare la giusta soluzione alla paziente.
Quanto durano le protesi?
Per questa domanda dovremmo rivolgerci a un indovino non a un chirurgo. Le protesi attualmente in commercio sono di estrema qualità e le case produttrici in genere, sicure del prodotto, ne estendono la garanzia a vita.
Io sono del parere che una donna che si sottopone a intervento chirurgico di mastoplastica additiva o mastopessi con protesi è una donna che tiene al proprio aspetto, che vuole vedersi in ordine e in armonia con se stessa. Dopo diversi anni il seno invecchia, subisce variazioni volumetriche per aumenti di peso, gravidanze, allattamenti e non da ultimo la spietata forza di gravità; questi rappresentano tutti elementi che potrebbero minare l’eleganza di un risultato e l’estetica del seno. Spesso le pazienti si sottopongono nuovamente a un intervento chirurgico per continuare a vedersi bene. A sentirsi a posto. È comune, quando si interviene con un nuovo intervento chirurgico, sostituire sempre la protesi mammaria.
Inoltre non è da sottovalutare l’importanza dei controlli annuali a cui ogni donna dovrebbe sottoporsi. Qualunque problema protesico verrebbe prontamente identificato durante l’esame e di conseguenza risolto, se necessario, con la sostituzione dell’impianto.
Con le protesi posso allattare?
La risposta è sì. Se è destino che una paziente allatti, lo farà a prescindere dalla presenza o meno di protesi perché con l’intervento non tocchiamo la ghiandola mammaria ma ci muoviamo subito sotto la stessa oppure sotto il muscolo, e questo non ne pregiudica i dotti galattofori. Diverso è il discorso legato alla presenza di capezzoli introflessi che vengono talvolta corretti in sala operatoria se richiesto dalla paziente. In questi casi i dotti verranno chiusi e l’allattamento compromesso.
E se non mi piaccio con il nuovo naso?
Posso vedere come sarà il risultato così decido?
No. Esistono dei programmi che ci consentono di “mimare” un risultato e di farci vedere come saremo dopo l’intervento. Ma la mia domanda è: come può un programma, seppur di ottima manifattura, interpretare le difficoltà anatomiche di un soggetto? Come è possibile che un sistema, per quanto sofisticato possa essere, riesca a identificare la biologia cicatriziale della paziente tanto da prevederne il futuro risultato? Impossibile. A mio avviso restano dei programmi per modificare una foto ma senza alcuna validità scientifica.
Per il discorso invece di non piacersi dopo, a intervento eseguito, è pressocché impossibile. Un paziente che si rivolge a uno specialista per la correzione del proprio profilo ci arriva dopo un’attenta riflessione personale sul proprio aspetto e chi ha un problema legato a un naso grossolano o a un gibbo prominente non può pensare di piacersi meno o di non riconoscere più il proprio volto. Sono degli interventi migliorativi che, se eseguiti da personale qualificato, non stravolgono un volto ma lo migliorano semplicemente.
Se faccio una liposuzione il grasso si riforma?
No. In genere chi decide di affrontare l’intervento chirurgico di liposuzione decide di ridare al proprio corpo una seconda possibilità. Che sia per problematiche legate al grasso costituzionale, quel fianchetto che non va via neppure dopo mesi di palestra e di regime dietetico – o per dare un primo grosso cambiamento alla silhouette che psicologicamente rappresenta un punto di partenza, un nuovo inizio, le persone sottoposte a questo intervento cambiano il loro modo di vedere la loro fisicità e di conseguenza modificano le loro abitudini.
Il grasso rimosso da un intervento chirurgico non si riforma. Il problema è che si tende a ingrassare in maniera diversa. In genere se un paziente, dopo la liposuzione, ingrassa qualche chilo, le aree trattate non si modificano. Il paziente ingrasserà in aree diverse da quelle sottoposte a intervento di liposuzione. È evidente che se il paziente crede di poter rimangiare tutto quello che vuole perché grazie all’intervento il problema è risolto, si sbaglia di grosso. Perché aumenti ponderali che superano la soglia della decenza porterebbero a vanificare anche il risultato dell’intervento.
Articolo pubblicato sul settimanale Mio.